Stark - Edward Bunker




Lo si sapeva.

Questo e' solo un'opera giovanile, un'opera minore rimasta nei cassetti di qualche editore poco lungimirante, per cui non ci si puo' dire delusi.

Perche' a lettura finita rimane uno scritto con poco nerbo, che si legge veloce lasciando poca traccia, anche se poi a gurdar bene si possono notare alcuni segni di quello che sarebbe stato.

Quando mi capito' di leggere sul giornale della morte di Bunker ci rimasi veramente male. Sara' perche' la sua storia personale e' troppo grande per essere vera? Sara' per la comparsata in uno dei film piu' divertenti che abbia mai letto?

No, non credo. La sua scrittura non era particolarmente accattivante, i suoi personaggi non erano simpatici (e infatti l'ho sempre pensato come l'opposto di Tarantino). Ma le sue storie ti entrano dentro, ti afferrano e ti tirano dentro quel mondo che effettivamente conosceva molto bene. E alla fine avevo finito anche io per essere catturato dal suo modo di raccontare e a considerarlo una specie di amico lontano.

Il suo capolavoro rimane "Educazione di una canaglia", la sua autobiografia, scritta con una lucidita' spaventosa e di fronte alla quale non si puo' rimanere impassibili.

Dopo questo, dopo "Little blue boy", dopo "Cane mangia cane" e gli altri "Stark" rimane l'occasione per una rimpatriata, per una birra ghiacciata con un amico che non si vedeva da tempo. Solo per questo vale la pena leggerlo. Senza rimane solo un racconto simpatico, che parte bene ma si perde nel finale.

Piacere di averti rivisto, Mr Blue.

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