Battlestar Galactica


Premessa. Non sono un grande appassionato di fantascienza in nessuna delle sue forme. Ho visto i classici anche più volte, ho letto alcuni libri, ma non è mai scattata quella scintilla che me l'ha fatta amare più di altri generi.

Da anni volevo però vedere questa serie, perché tutti ne parlavano molto bene e perché la lunghezza, solo quattro stagioni, non mi sembrava eccessiva.

L'inizio è canonico. Ci sono i buoni, ci sono i cattivi, le battaglia, gente che muore. Alcuni episodi sembrano meno importanti di altri, la trama non va avanti, sembra avvitarsi su se stessa. Ma sullo sfondo c'è quel sotto tema religioso, che da un sapore diverso. All'inizio sembra marginale, ma con il procedere del tempo acquista sempre più spazio e importanza.

Dalla terza stagione le cose sono più interessanti. Le domande quelle giuste, così come i misteri da risolvere. Le posizioni si fanno più sfumate, difficile distinguere i buoni dai cattivi, alcuni passaggi fanno arrabbiare e alcune rivelazioni sono veramente imprevedibili.

La conclusione non è perfetta, ma in verità poche sono le serie che riescono a mantenere fino alla fine le promesse, ma coerente e tutto sommato appagante. I personaggi principali compiono bene o male il loro percorso e quello che rimane in sospeso non lo è al punto da rovinare il buon sapore che rimane in bocca una volta conclusa la serie.

Come dicevo, non sono nè un esperto nè un appassionato del genere, ma ho trovato questa molto appagante. E riflettendoci a mente ancora calda, lo è perché non ha raccontato una storia fine a se stessa, ma lo ha fatto per esprimere pensieri e riflessioni per nulla banali attraverso un viaggio che è stato sia fisico che spirituale.

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