Mister No Revolution


Strana storia quella di Mister No.
Un reduce della seconda guerra mondiale che stanco della guerra scappa da tutto e da tutti per rifugiarsi in Amazzonia sperando che il mondo si dimentichi di lui.
Un alcolizzato sempre al centro di risse da bar, donnaiolo incallito, campa facendo il pilota principalmente a Manaus, in Brasile, ma un pò in tutto il Sud America.
Strana storia anche perchè quando Sergio Bonelli lo creò non si riferì ad un particolare immaginario collettivo o a un particolare genere cinematografico, ma seguì solamente il suo gusto, le sue esperienze di viaggiatore.

Non è mai stato un successo commerciale clamoroso, ma ha resistito ininterrottamente in edicola per più di trentanni e si è spento solamente quando il suo creatore ha deciso che fosse l'ora nel 2006.

E' un personaggio però troppo importante per abbandonarlo definitivamente, e in questi anni in cui la Sergio Bonelli sta cercando di percorrere nuove strade, un paio di queste hanno incrociato il suo cammino.
La prima, la più coraggiosa, lo fa compiendo un'operazione rischiosa e inedita per il fumetto realistico italiano. Prendere il personaggio con le sue caratteristiche fondamentali e spostarlo in un altro portarlo in un altro periodo storico.
Il motivo di questa scelta è dovuta al fatto che, con ogni probabilità, Michele Masiero si è accorto che queste caratteristiche si sposavano bene con il conflitto che più di tutti lacerò il popolo americano, la guerra del Vietnam, e che valeva la pena raccontare questa storia.

Il risultato è una miniserie di 6 albi, divisi in tre archi narrativi. Un prima, un durante e un dopo. E in mezzo lui, con i suoi conflitti interiori, gli amori, le delusioni e quella irrefrenabile voglia di scappare e di lasciarsi tutto alle spalle.
Sullo sfondo i conflitti sociali, la controcultura, la musica jazz. Un mondo che calza come un guanto sulla psicologia di Jerry Drake e che ne esalta alcune caratteristiche fondamentali come l'anticonformismo e lo spirito ribelle.
Un percorso che lo porta a fare le stesse scelte, ad incontrare gli stessi personaggi cardine ed infine a solcare i cieli a bordo del suo piper.
I primi due cicli narrativi sono perfetti, bilanciati nel muoversi tra diversi piani temporali e con momenti molto emozionanti. Pescano a piene mani nella sterminata produzione cinematografica e letteraria di quel periodo, non sono originali e non vogliono esserlo, ma dosano sapientemente gli ingredienti e lasciano un buon sapore in bocca.
Il terzo è leggermente meno incisivo. Ma solo perché riporta il personaggio nel suo mondo e appare meno innovativo.

La novità di questa miniserie non è però solo nel contenuto, ma anche e soprattutto nel contenitore. I sei albi hanno infatti un formato più grande, meno pagine e soprattutto il colore. L'evoluzione del colore in Bonelli degli ultimi anni meriterebbe un discorso a parte. Il progresso dalle tinte piatte delle ristampe di Tex e Zagor alle sfumature che si vedono in questo, ma anche in tutti gli altri progetti Bonelli degli ultimi anni, è enorme.
Ai disegni vengono chiamati due autori totalmente distanti dal personaggio, Alessio Avallone e Matteo Cremona, dal tratto più moderno e internazionale di quello normalmente usato nella serie classica. Alle copertine la poetica e le tinte di Emiliano Mammucari.

Un progetto quindi coraggioso, ma riuscito, una delle cose più belle proposte dall'editore milanese negli ultimi anni e di cui si mormora potrebbe esserci un seguito.

Mister No Revolution - 6 albi - Sergio Bonelli Editore

Copertine: Emiliano Mammucari
Soggetto e sceneggiature: Michele Masiero
Disegni: Alessio Avallone, Mattero Cremona, Emiliano Mammucari
Brossurato, 64 pagine, a colori
3,5 euro (ognuno)

La serie è stata anche proposta in tre volumi  cartonati da libreria.

Mister No Revolution - Vietnam

Mister No Revolution - California

Mister No Revolution - Amazzonia

21 euro (ognuno)

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