Preacher - di Garth Ennis e Steve Dillon


Quando nella metà degli anni novanta esce il fumetto Preacher ci si accorge subito di essere davanti a qualcosa di totalmente diverso. L'impatto di questa serie è devastante e il suo creatore, il nord irlandese Garth Ennis, diventa subito una star. Ennis fa parte di una seconda ondata di autori britannici, ha già alle spalle una ottima run sulla storia testata Hellblazer, ma è qui che compie il salto di livello. La classica idea semplice, ma perfetta, uno stile asciutto e accattivante che miscela abilmente humor nero, violenza e dialoghi cinematografici. Ad aiutarlo il tratto sintetico e perfettamente riconoscibile del londinese Steve Dillon.
La storia è quella di un predicatore americano, stanco e disilluso, che viene posseduto dallo spirito nato dato dalla relazione tra un angelo e un diavolo e che decide di mettersi alla ricerca di Dio misteriosamente scomparso.
Nel corso dei suoi 66 albi (più alcune miniserie dedicati a personaggi secondari) succedono tante cose. Ci momenti dolorosi e violenti, alcune interessanti riflessioni e una lunga e appassionante storia d'amore. Non è una serie perfetta, nella parte finale perde un pò di smalto, sembra quasi che l'autore ad un certo punto se ne sia stancato e nel complesso di tutta la sua vasta produzione non è forse la cosa migliore che ha fatto (per il sottoscritto il suo prodotto più bello, intenso e coerente nel suo percorso rimane Hitman, storia di un killer inserita all'interno dell'universo DC). 
Ma come detto Preacher rimane un punto di svolta, il suo impatto emozionale e commerciale è stato devastante e, come si suole dire in questi casi, dopo di lui tutto è cambiato. Non tanto per i temi trattati, ma per il ritmo, il linguaggio e il coraggio nel mostrare scene anche molto crude.

Proprio per questo la notizia della produzione di una serie televisiva destò un enorme interesse. E le discussioni iniziarono a farsi accese fin dagli annunci sulla scelta del cast.

Il risultato è una serie in quattro stagioni prodotta da Amazon Prime. La serie mantiene tutte le caratteristiche fondamentali del fumetto, i personaggi e alcune delle dinamiche principali. Ma si prende anche il diritto di esplorare delle strade diverse, di soffermarsi su aspetti particolari e di diventare un prodotto autonomo e non un semplice adattamento. Alcuni trame prendono direzioni diverse, alcuni personaggi hanno una caratterizzazione e compiono scelte differenti. Nonostante lo scetticismo di alcune scelte, lo staff  di attori è convincente con alcuni picchi di bravura veramente pregevoli.
E' una ottima serie, dal percorso molto più coerente del suo modello e che da questo si differenzia ottenendo una dignità tutta sua. Ma che a non riesce ad averne la stessa forza eversiva e dirompente. Forse perché i tempi sono diversi e un certo tipo di linguaggio e di ritmo narrativo è stato oramai assimilato da altre produzioni.

Commenti