La creuza degli ulivi - Le donne di Bacci Pagano


Sembrava un fenomeno passeggero, invece l'ondata non sembra fermarsi.


Quelli che con un po' di ironica presa in giro vengono definiti "Gialli al Pesto" continuano imperterriti a riempire le librerie della Liguria e non solo (a Torino lo stand dei Fratelli Frilli era particolarmente ricco).


Non conosco i numeri di questa realta', non so cioe' se il gruppo di scrittori ha davanti a se' un buon gruppo di lettori, ne posso parlare della qualita' globale di questi prodotti.


Pero' intanto la mia genovesita' sciovinista gongola e la mia vena gialla si culla alla ricerca delle cose piu' meritevoli.


Un esponente di spicco di questo movimento e Bruno Morchio, che con il suo detective privato Bacci Pagano sembra aver centrato il bersaglio.

Il personaggio e' ben costruito, credibile, con una bella storia alle spalle. La citta' che descrive Morchio e' poi particolarmente viva. Ad alcuni il suo soffermarsi sui profumi e sui sapori di Genova potra' sembrare noioso e inutile ma per me sono quei particolari che la fanno pulsare, la fanno diventare un personaggio tra i personaggi.

E come tutti i personaggi di Morchio e' nei dettagli che esce fuori. Credo infatti che la scintilla in piu' che possiedono i suoi racconti sia la capacita' di dare vita ad ogni attore che entra in scena, anche quelli secondari. Lo scrittore si sofferma su ognuno, ne descrive minuziosamente i processi mentali costringendo il lettore a immedimarsici senza nemmeno accorgersene.

Nel terzo romanzo di Bacci poi la schiera di personaggi e' particolarmente ricca, soprattutto quelli femminili (come suggerisce il titolo). Mara, Valeria, Linda, la figlia, l'ex moglie... perfino il vice-questore, tutte hanno un loro ruolo, tutte diverse, senza scavalcarsi.


Non tutto quello che luccica e' oro chiaramente. Di Morchio non apprezzo le tirate politiche, troppo eccessive per essere credibili. E poi in questo caso ambientare la storia durante il G8 e' stata una "furbata" buona solo per uno strillo in copertina. La manifestazione che ha violentato la mia citta' con la trama principale non c'entra niente, solo un paio di accenni del tutto trascurabili trascurabili e aggiunti con ogni probabilita' appositamente.


Il successo sembra pero' aver bussato alla porta. Il quarto romanzo di Bacci e' stato pubblicato dalla Garzanti. Ora si gioca in serie A!

Devo ancora prenderlo, ma lo faro' sicuramente anche se viene descritto come il piu' debole dei quattro.


E anhche se per presentarsi all'Italia intera Morchio ha tradito la mia Genova per ambientare la storia in Sardegna!

Commenti

Anonimo ha detto…
A me, dei primi tre questo è sembrato il più debole. Fanservice per il pubblico delle lettrici che ha scambiato il giallo per una nuova forma di soap, con quella spruzzata di "sinistrismo" che serve a fare figo con i più giovani.
E anche Genova, rispetto soprattutto al primo, è sempre più uno scenario un po' vuoto (a parte per i locali).
Sarà anche che nel frattempo ho letto Izzo (che Morchio deve avere ben studiato...) ma rispetto ai primi due è stata una grossa delusione...
Il quarto se proprio non trovo nulla di meglio

a.

ps: a me fa un po' ridere, quest'invasione di gialli genovesi. Voglio dire, guardo il banco dei gialli alla feltrinelli e mi domando se vivo nel Bronx o dove...
;-)
Insomma, se i milanesi ammazzano al sabato, pare che noi non si faccia altro tutta la settimana...
fede ha detto…
Quello che ho preferito e' stato il secondo, quello meno il primo per quella parte di fantapolitica che ho trovato troppo irreale e stupida.
Di questo ho apprezzato la cura dei personaggi e, lo ammetto, il fatto che una parte sia ambientata dalle mie parti ;-)

Izzo mi aspetta sul comodino finito 54, anche se se la dovra' vedere con l'ultimo Bunker!