Una domenica alla fiera del libro!

Andare a una fiera del fumetto e del libro per un solo giorno vuol dire fare la fine dell'asino di Apuleio.

Ma anche solo dedicarla solamente al libro non garantisce una buona digestione.
L'impressione e' quella di trovarsi davanti a un banchetto cosi' opulento da non saper neanche da che parte cominciare. Se ti fermi a uno stand, subito ti viene voglia di correre a quello successivo e le occhiate all'orologio che corre ti costringere a volare da una parte all'altra senza permetterti di gustare niente come si deve, con la paura di perderti qualcosa di imperdibile che sicuramente si trovera' nella bancarella la' davanti.

Il giro in libreria e' una situazione quasi magica, che ha bisogno dei suoi ritmi e della giusta atmosfera. Bisogna aver tempo di leggere, di sfogliare, annusare. Di capire se quel libro e' il giusto compagno per quel periodo della tua vita. E questo non si puo' fare in una bolgia assurda come quella di Torino.

E cosi', dopo aver constatato il tutto, mi sono arreso e mi sono diretto nelle spiagge molto piu' placide e tranquille del fumetto.
Di questo in quanto tale non parlo ovviamente qui, aggiungo solo le belle sensazioni trovate nel rivedere qualche vecchio amico. Con qualcuno e' uscito qualche accenno a Y, ma un po' perche' non volevo mentire dicendo che tutto va bene e un po' perche' non volevo parlare di cose mie personali ho preferito glissare e cambiare argomento.
Il clima pero' mi ha permesso di trovare qualche nome per l'editora, tre nomi!
Uno mi e' venuto in mente in macchina, uno mi e' venuto in mente girando (e il caso ha voluto poi che me lo trovassi davanti!), il terzo e' stato un flash.
Dei tre credo che il secondo sia il piu' promettente. Vediamo che succede.

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