C'e' vita su Marte!


Figure sfuocate nell'orizzonte indefinito.

Ti muovi lentamente in questo ambiente alieno, lo sguardo si muove alla ricerca di qualcosa di conosciuto, di accogliente. Un punto di riferimento. Gli asettici edifici bianchi, quei surrogati di abitazione simili ad alveari, sembrano un miraggio lontano con la loro aria perfettamente condizionata.

Visto da qui il sole sembra piu' vicino, ti sembra quasi di poterlo toccare. Ti cuoce la testa, ti asciuga la gola, il sudore ti fa bruciare gli occhi e la divisa si appiccica alla pelle. E i pensieri si fanno confusi. Il sangue pulsa nelle tempie, ogni movimento e' difficile, gli oggetti sembrano piu' pesanti e afferrarli ti causa una sottile sofferenza. Ti ritrovi a vagare per quelle lande desolate senza sapere dove volevi andare, osservi quello che tieni in mano senza capire a cosa serva e per quale motivo l'avevi preso, parli senza sapere cosa stai chiedendo. Tutto sembra uguale e i movimenti si ripetono meccanici.

Senti le voci di quegli strani esseri che ti circondano, tutti stranieri in quella terra straniera, ma non le ascolti. I loro strani idiomi ti sembrano totalmente privi di significato e con fastidio non provi neanche ad interpretare il loro gesticolare.

E capisci che sei stanco.

Ho imparato a capire i messaggi che il mio inconscio mi manda quando il livello di stanchezza ha raggiunto livelli di allarme.
Il primo, il piu' classico, semplice e immediato, e' entrare nella doccia senza togliermi gli occhiali. L'acqua che rimbalza sulle lenti ha la capacità di farmi sentire particolarmente stupido.
Un livello successivo mi costringe a tortuose manovre e snervanti perdite di tempo quando in autostrada salto l'uscita giusta.
Il culmine arriva due giorni fa al rientro dal lavoro quando metto la chiave dalla toppa e mi accorgo che la porta non si apre. La mente inizia a correre, a pensare cosa fare, se chiamare un vicino o cercare il padrone di casa, che tra l'altro neppure conosco. Lunghi minuti a guardare se la chiave si fosse per caso piegata prendendo un colpo, a pensare con fastidio quali potrebbero essere le frasi giuste spiegare ad un falegname o ad un fabbro spagnolo quale sia il mio problema. Lunghi attimi di incazzatura prima di accorgermi che l'ascensore si era fermato al piano sotto il mio...

E mi sono accorto che ho bisogno di fermarmi.

Oggi ho prenotato l'aereo. Tutti sono avvisati e indietro non si torna, dal 24 al 31 si va in ferie, una settimana per tornare in Italia, staccare la spina e ricaricare le batterie.

Ma una settimana e' anche quella che mi separa dal giorno della partenza. Una lunga settimana sotto il sole cocente dell'estate spagnola.

Una settimana in mezzo a "loro".

"Siamo venuti in pace!"

Commenti

Abigail ha detto…
Forza e coraggio!
Sono già sei giorni, non più sette!
Stare all'estero, per poco o molto tempo, ha un effetto alienante, in effetti.
Non so quanto tempo sia necessario per "sentirsi a casa"... forse non basta una vita!

Beh, buone ferie: sono vicinissime!
(pensa a chi deve aspettare ancora 3 settimane! a stamane in casa avevo 30 gradi...)
fede ha detto…
La vita del trasfertista come il negativo di una fotografia.

Si va in ferie quando si torna a casa, si ritrovano le solite persone e le stesse abitudini.

Grazie, anche se una sola settimana finirà ancora prima di essersi accorto che è cominciata :-(
Abigail ha detto…
Bieca pubblicità, ma tu la puoi capire o forse ti può dare spunti di leggerezza: www.vitadatrasfertista.it (l'avrai già visto magari).

Trasfertista o fuorisede?
La "maledizione dei fuorisede" la chiamo io. In ferie torni a casa. Mentre gli altri vanno chi sa dove. Ma tu "chi sa dove" ci sei stato tutto l'anno.
Prima alcuni invidiano te, poi tu invidi loro.

Però, dai... quando torni a casa sarai coccolato e trattato da pascià!

Ieri sera ho fatto il pesto. Slurp!!
fede ha detto…
Si, effettivamente ci avevo gia' dato un'occhiata visto che parla di cose che un po' sto imparando a conoscere. Non importa quello che fai sempre trasfertista sei ^_^

Per il pesto, spero che i consigli dati tempo fa da mia mamma siano stati utili ;-p
Abigail ha detto…
ho un dubbio sul pesto: tu dicesti ricotta... ma ricotta fresca o stagionata?
Io ci ho messo forma e pecorino l'ultima volta... non so, un colpo di testa ^_-
Comuqnue mi viene sempre abbastanza benino, e devo dire che la mia terrazza fa del buon basilico!
fede ha detto…
La ricetta ufficiale.

Quindi la ricotta non andrebbe amche se io l'ho sempre vista mettere (fresca!). Sembra quasi che ne sappia piu' te, anche se non so se il basilico bolognese possa competere con quello di Pra' ^___^

Basilico (Ocimum Basilicum) - 4 mazzetti di foglie di basilico fresco
Il Basilico deve essere quello che presenta i requisiti qualitativi e varietali previsti dal Disciplinare che regola il corretto uso della denominazione "basilico genovese", sia utilizzato direttamente, sia in alternativa quale componente di un semilavorato composto da basilico genovese, fresco o conservato, olio extravergine di oliva di produzione ligure o ottenuto in regioni italiane contigue.

Olio extravergine di oliva - 1 bicchiere
Deve essere di origine ligure o prodotto in regioni italiane contigue e deve corrispondere ai requisiti del regolamento 796/02/ CEE.

Formaggio grattugiato - 3 cucchiai di parmigiano e 3 di pecorino
Deve appartenere alle tipologie DOP "Parmigiano Reggiano" o "Grana Padano" o alla tipologia "Pecorino" (romano, toscano, sardo o siciliano).

Aglio - 2 spicchi
Quello tradizionalmente utilizzato.

Pinoli - 1 cucchiaio
Ottenuti da Pinus pinea devono essere prodotti nell'area mediterranea.

Noci (facoltative)
Ottenute da "Juglans regia" devono essere di origine europea

Sale grosso - qualche grano