La macchia sulla cravatta

Le polemiche vanno di moda.

Soprattutto su internet. E ultimamente soprattutto nei blog!

Succede cosi' che la 24 ore de Lospaziobianco abbia finalmente il suo sito con tutte le storie realizzate nelle prime due edizioni. Ne ho lette un paio con molta fatica, ma non mi avranno. Se volete che legga dei fumetti dovete stamparmeli, altrimenti nisba! Succede pero' che una storia in particolare abbia scatenato le ire delle Donne Arrabbiate.

Chi siano le Donne Arrabbiate e cosa facciano non lo sto a spiegare. E come sempre non entro nel merito perche' non credo di essere nella posizione migliore per poterlo fare con serenita', soprattutto adesso.

La conseguenza di questa storia si manifesta attraverso un blog, l'ultima frontiera della comunicazione virtuale.

Come una enorme reazione a catena ne segue il commento stizzito di Rrobe, che riporto testualmente.

"Giusto per la cronaca; se le Donne Arrabbiate vogliono che il loro fumetto si capisca, i baloon da leggere per primi vanno a sinistra,quelli da leggere per secondi a destra."

A prima vista un commento forse anche un po' scomposto.

Ora, di lui si puo' dire quello che si vuole. Che e' bravo o che non lo e'. Che e' simpatico oppure no. Ma chi conosce Rrobe sa che prima di tutto e' un vecchio pirata della rete, ma non di quelli simpatici e un po' svitati alla Jack Sparrow. No, e' uno di quelli con la faccia bruciata dal sole e dalla salsedine, con uncino, gamba di legno e benda sull'occhio. E che ha sempre navigato con la sciabola in pugno senza mai tirarsi indietro quando c'era da battagliare!

Della comunicazione virtuale conosce ogni trucco, ha fatto flame quando probabilmente neppure si chiamavano cosi', ha litigato con chiunque fosse possibile litigare. Possibile che sia caduto in un trabocchetto proprio ora?

No, non ci credo. Io credo che abbia semplicemente utilizzato un trucchetto furbo e molto, ma molto diffuso.

Ha solamente spostato l'attenzione su un fatto minore ma piu' grossolano ottenendo il duplice scopo di screditare l'avversario e di far dimenticare il cuore del discorso.

Perche' se al dito che indica la luna dici che deve tagliarsi le unghie, chi la guarda poi la luna?

E se fai notare che quello che sta parlando sul palco ha una macchia sulla cravatta, chi sta a sentire quello che dice l'uomo sul palco?

E infatti tutti i commenti che si sono succeduti solo di quello hanno parlato. Sia su Y, che nel blog di Alessandro.

E' un processo mentale molto diffuso credo da sempre. Molto piu' facile concentrarsi su quello che c'e' davanti agli occhi, magari qualcosa di facile e immediato, piuttosto che fare lo sforzo di andare a vedere quello che sta dietro. Quello che veramente andrebbe visto.

Ed e' un errore che credo che stia facendo la maggior parte della presunta satira italiana. Presunta, perche' la satira dovrebbe avere il compito di far vedere che il re e' nudo. L'ondata di parodie e imitazioni che ci sommerge quotidianamente hanno invece l'unico scopo di rendere simpatico il lupo cattivo e di far dimenticare quanto fanno male i suoi artigli.

Il Papa tedesco fa ridere con quel suo accento tedesco da operetta o con la sua somiglianza con l'imperatore Palpatine. Ma chi ci chiede a cosa possa portare la reintroduzione delle messe in latino e le sue nostalgie pre-conciliari?

E il presidente texano? Andare a vedere cosa combinano le lobby che lo sostengono in giro per il mondo invece che contare le sue gaffe?

E il nostro ex presidente? Beh, lui e' un caso differente. Lui si che e' un vero pirata, con tanto di isola del tesoro. E da vero corsaro ha studiato benissimo le regole del gioco e se ne e' fatto padrone girandole a suo vantaggio.

Cosa rimane del suo vecchio mandato?

Le corna fatte a un collega durante un g8.

Le canzoni con Apicella.
La lite con un altro collega tedesco.

No, lui si alza trionfante sul palco, sorride e ti guarda.

"Guarda che bella macchia ho sulla cravatta!"

"Guarda la macchia!"