Un post inutile


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Completamente svuotato al termine di una settimana estenuante. Caldo asfissiante che toglie il respiro, pensieri che si accumulano nella testa, gia' confusa dal caldo, e causano strane reazioni, un lento peregrinare da una parte all'altra senza una meta e senza un perche'.

Voglia di fare: zero!

Eppure le piccole cose che vorrei fare non sono poche. Ma le lascio accumulare e gurdare in attesa di tempi migliori.

- C'e' un post della DaniZ che e' andata a colpire uno dei miei nervi scoperti e che mi da l'occasione di iniziare una cosa che avevo gia' in programma di fare. Ne riparliamo la settimana prossima.

- Ci sono un paio di interviste che vorrei fare, una gia' concordata, ma lo spirito da web-journalist e' in stand by. Sopperira' come credo il senso del dovere, ma voglio che questa piccola attivita' proceda con la leggerezza di un piacere piuttosto che con la pesantezza di un obbligo.

- Portare avanti il Premio. Qualcosina sempre si muove, ma se non spingo io (cosa che mi va anche bene quando sono in forma, certamente non adesso) qui non muove paglia.

- Dovrei prendere delle decisioni e affrontare delle discussioni che credo mi causerebbero dei grossi grattacapi. Sono abbastanza sicuro di quello che farei, ma sono altrettanto certo che niente sarebbe capito. Per ora tergiverso e penso ad altro.

- L'editora e' l'unica che in qualche modo riaccende gli entusiasmi sopiti. Pensavo che tutto si fosse affievolito invece tutto procede anche meglio di come pensassi. Mi devo abituare al fatto che per queste cose ci vogliono dei tempi, e che questi tempi sono necessariamente i suoi. Non i miei.

Tra l'altro in settimana ho beccato per caso il blog di una giovane artista che per me tra qualche anno fara' il botto e sto cercandoi di capire se e come stabilire un contatto.

Per il resto:

la Lappatora se ne e' andata, ma forse ritorna a fine mese con un contratto (e' una brava ragazza, simpatica e divertente, ma vedere come e' ridotta la Fabbrica del Vapore e' una tristezza), mi ha scritto oggi, dolce come sempre.

Marco mi ha telefonato per sapere se vado al suo matrimonio. E' il primo che salto, mi spiace da morire, mi sembra di tagliare un piccolo ponte con la mia terra, e poi mi avrebbe dato l'occasione di rivedere un po' di gente persa nella nebbia del tempo, ma proprio non si puo'.

Venerdi' i miei genitori hanno festeggiato 32 anni di matrimonio e io ovviamente me ne sono dimenticato. Ma per queste cose proprio non c'e' rimedio.


E poi... boh. Non mi viene in mente altro.

Il sole cala.

Vado a farmi la barba.

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