L'utile E' il dilettevole

Le parole volano veloci.

Come fiumi in piena ti travolgono e subito corrono via, ma alcune lasciano il segno, rimangono impresse e ti fanno capire come sia così diverso il tuo modo di pensare da quelli che ti sono vicini.

E come un fiume in piena a volte scorrono in superficie, ma qualche volta scendono in profondità e non viste scavano nelle fondamenta e mettono in dubbio la stabilità di tutta la struttura.

Non è questo sicuramente il caso, però qualche piccolo dubbio mi è rimasto.

"Fai quello che ti conviene"

Quello che conviene? A me? E quando mai ho fatto quello che mi conveniva?

Perchè si, ok, ho una marea di difetti e una spiccata propensione per fare la cosa sbagliata nel momento sbagliato, ma l'opportunismo non rientra proprio nelle mie corde.

Ma d'altra parte si tratta di un difetto?

Non sarà forse che sono io a farmi troppi problemi, a tormentarmi con il mio stupido idealismo?

La storia non insegna forse che i vincitori sono sempre i più forti e i più abili a gestire i propri interessi?

D'altra parte viviamo in pieno berlusconesimo, dove l'egocentrismo è la regola, l'autocritica non esiste e l'etica una cosa attuale come una locomotiva a carbone.

Un mondo dove farsi strada nella vita utilizzando il proprio corpo è una scelta plausibile e accettabile e dove gli eroi sono ex corruttori e fotografi rappatori.

Dove non esiste memoria storica, dove autoassolversi è una pratica automatica e che non lascia nessuna conseguenza e dove trovare in chi si ha di fronte motivi che giustificano i propri comportamenti è fin troppo facile.

E se proprio sei messo alle strette... beh, sicuramente sei stato frainteso!

Tutta colpa degli addetti stampa.