Mucho Mojo - Joe R. Lansdale


Ovvero il lato cialtrone del Texas.

Mi piace Lansdale, mi piace davvero, anche se l'ho conoscito prima come fumettista che come romanziere.

Ho imparato che devo centellinare i suoi racconti, che devo alternarli con qualcosa di diverso, per poterli gustare appieno. Soprattutto questi, quelli del ciclo con protagonisti Hap e Leonard.
Ovvero la coppia più scalcinata di detective improvvisati che si possa immaginare.
Come negli altri romanzi la coppia funziona benissimo, è perfetta per reggere l'azione. E lo stile con cui Lansdale racconta le loro storie è maledettamente coinvolgente. Il suo non è uno stile perfetto, azni, ma ti entra dentro e ti trascina nelle strambe storie che costruisce con una abilità invidiabile.

In questo caso c'è però qualcosa di più.

E questo si spiega subito una volta scoperto che questo è il primo della serie. Qui tutto è giocato sull'entusiasmo, tutto va avanti con naturalezza, con dialoghi brillanti e divertenti, con situazioni incredibili e straordinariamente vive. Se negli altri c'era qualche volta l'impressione che qualche cosa non funzionasse, che i personaggi stessero recitando un ruolo, qui non c'è assolutamente.

Magistrale in particolare la gestione del rapporto tra Hap e Florida. Impossibile non rimanere impassibili, non provare la stessa impotente rabbia del protagonista alla fine del loro rapporto.

E impossibile non rimanere meravigliati di fronte all'abilità di questo autore sempre all'altezza sia nelle storie apparentemente più leggere come questa che in quelle più drammatiche.

Resta solo da capire la sua fissazione con i bambini morti sotterrati. Se non sbaglio è la terza volta che ne parla in un suo scritto.

Lascia quindi il Texs, sicuro che prima poi tornerò a calpestare la sua polvere.

Inizia stasera la lettura di un libro implicitamente consigliatomi da due accerrimi nemici del web. Vediamo cosa ne uscirà ;)

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