Scritto nella sabbia


Stanco e apatico come a volte mi succede, vado avanti in attesa degli eventi.

Niente è certo, tutto cambia giorno dopo giorno. C'è da andare in Algeria, si, non adesso, forse tra un mese (tra parentesi la Fede mi ha giustamente fatto notare che quando lo Zio c'è andato si è dovuto fatto scortare dai militari...), si vedrà. Nel frattempo c'è da andare in Belgio, tre giorni, vediamo, ci va il capo da solo così passa da casa... niente.
E i giorni passano.

Le notizie di ieri sono che rimango qui "in parcheggio" fino a febbraio, poi mi trasferisco nell'altro cantiere spagnolo, quello vicino a Gibilterra (non provo a scrivere il nome del posto perchè sicuramente sbaglio) insieme ad Alessio.

L'unica cosa certa è che Fausto se ne ritorna a Genova tra du settimane, lui che aveva trovato la fidanzata qui e che avrebbe fatto carte false per rimanere.

Credo che se spiegassi a qualcuno come funzionano le cose nel Vapore mi prenderebbero per pazzo. Tutto è vago, tutto si improvvisa e quello che sai sono sempre parole scritte nella sabbia mentre il mare è in tempesta.

E mentre la bufera imperversa io me ne sto qui senza la voglia di fare nulla, soprattutto di star dietro al sarcasmo e alle recriminazioni di chi mi sta attorno.

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