Va dove ti porta il Vapore

Non disfare mai la valigia.

Questo ti dicono sempre quelli che questo lavoro lo fanno da qualche decennio, con quell'aria da uomini di mondo, abituati a cambiare casa e vita dall'oggi al domani.

Stamattina chiacchieravo con Erika. Le hanno detto che forse la mandano in Polonia. Era triste, spenta, stava quasi per piangere. Questa vita già non è facile per una ragazza, ma lei proprio l'ha presa male. Non è il suo mondo, le auguro con tutto il cuore che sappia trovare la sua strada. E' una persona in gamba e brillante, ma questo lavoro la sta distruggendo dentro e fuori.

La notizia più ghiotta è tutta per me.

E non arriva inaspettata, visto il momento di poco lavoro (ma dove c'è sempre comunque qualcosa da fare) di questi giorni.

A quanto pare ho vinto un viaggio di qualche giorno in uno dei nuovi cantieri. Solo paesi comunitari, ho detto, non ho il passaporto. Nessun problema, risponde il capo, te lo facciamo in un paio di giorni. E come te la cavi con il francese, risponde con un sorriso.

Poche storie, si va in Algeria. Poca cosa, quattro o cinque giorni, massimo una settimana. Di significativo è che si tratterebbe della mia prima missione (così le chiamano, non è megalomania ^__^") in solitaria.

Aspettiamo che arrivi la conferma ufficiale e la data di partenza sperando che non si vada a sovrapporre con qualcosa di già programmato.

Come sempre la cosa più difficile sarà spiegarlo a mia madre.

Un chupa chupa usato a chi indovina da quale mitico film è tratta l'immagine di sopra ^__^