L'addetto


Non ho molto tempo per farlo per cui capita raramente.

Pero' tutte le volte che scrivo un commento su Comicus non posso non provare un senso di imbarazzo vedendo che sono stato inserito nella categoria "addetti ai lavori".

Addetto ai lavori?
Io?
E cosa avrei fatto per poter essere definito tale?

Guardando bene nel mio "curriculum fumettistico" cosa c'e'?
La costruzione di un sito e una mailing list di cui non faccio piu' parte e la partecipazione assidua ma da esterno ad un altro sito. E comunque quello che faccio e' cosa di poco conto. No, non e' falsa modestia, ho molto chiari in testa i miei limiti, so di non avere particolari doti di sintesi o proprieta' di linguaggio e quando leggo cose fatte da persone come Perullo o Di Nocera capisco che facciamo cose diverse.
Tengo le fila di un premio fumettistico, ma come tutti i premi di questo tipo non conta niente.
C'e' la piccola collaborazione con l'editoria, ma piu' che collaborazione si e' trattato di qualche consiglio e di una mano per raggiungere alcuni canali.

Cosa rimane? La passione, la curiosita', una buona memoria e un certo numero di contatti con cui per un motivo o per l'altro mi sento quasi quotidianamente. Ma mai per motivi particolarmente importanti.

Basta questo per essere definito un addetto ai lavori?

Oppure il mondo del fumetto ha al suo interno un livello di dilettantismo piu' grande di quanto possa sembrare?

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