E' un pò ferragosto


Da ragazzi il 15 d'agosto rappresentava la svolta per l'estate.

Il sedici infatti iniziavano a partire i villeggianti e la spiaggia ritornava ad essere nostra. Si, ok, si iniziava a vedere all'orizzonte lo spettro della scuola, ma quelle due o tre ore quotidiane che passavamo in quella striscia di sabbia e sassi ogni giorno sempre più vuota a giocarea a pallone cementava ogni giorno la nostra amicizia.

La sera del quindici poi c'era la festa patronale che come sempre culminava con i fiochi d'artificio visti tutti assieme in passeggiata.

Quest'anno sono riuscito a tornare a casa per tre giorni giusto per rendermi conto di come certe cose non siano più. Sarà perchè gli amici rimasti di quei tempi non c'erano o forse perchè ad esserci c'erano quelli con cui il rapporto è andato a deteriorarsi (il gelo con Francesca, l'imbarazzo con Serena). Poche le persone riviste con piacere.

A dare poi il colpo di grazia il brutto tempo che ha agitato il mare e impedito che si facessero i fuochi d'artificio. A quel punto ritornare a lavorare era quasi un sollievo.

Ogni tanto ripenso a quanto mi ha cambiato il Vapore in questi anni, a come mi ha estraneiato da quel mondo fuori dal quale non riuscivo a vedermi e a come sarebbe difficile riuscire a reinserirsi.

E da quello che si vede negli ultimi giorni potrebbe anche essere un pensiero con cui potrei confrontarmi tra pochissimo tempo...

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