436



I chilometri fatti secondo il mio fido TomTom quelli per andare e per tornare e che mi hanno ricordato le mie vecchie traversate su e giù per la Basilicata.

Peccato che per tutto sabato la stanchezza accumulata nelle settimane sommata alla mezza sbornia di venerdì mi abbia fatto sentire la testa come dentro una palla di vetro e fatto sembrare scazzo quello che più semplicemente era disfacimento fisico.

Qualche ora di sonno ha aggiustato la situazione e la domenica è stata meglio. Sono rimasti solo gli acciacchi a ricordarmi la vecchiaia assieme a quel pizzetto ingrigito che vedo la mattina nello specchio.

Chiacchiere più o meno futili, chiarimenti, buone notizie (qualcuna sospettata qualcuna meno), anche qualche piccolo sfogo. Tutta legna per un'amicizia che si era sopita sotto uno strato di cenere, ma sotto sotto continuava a bruciare. Non c'è ancora la fiammata, però continuaimo a soffiare. Dopotutto si litigava anche quando si andava d'accordo, facile non può essere. E neppure veloce.

Certo che se non avessi beccato un'ora di coda al ritorno, con la spia della benzina malignamente accesa, sarebbe stato meglio.

Ah, potranno anche spocchiosamente darle tutti gli altisonanti nomi che vogliono, ma sempre una pizza rimane.

Commenti