Il distratto

Da un anno e mezzo a questa parte le cose in famiglia vanno male.

Ma male male.

I colpi più pesanti li ha presi sicuramente mia madre, ma anche per mio padre non è stato facile digerire certe situazioni. A prescindere da chi abbia ragione ogni volta che penso che forse il peggio è passato ecco che si aggiunge un nuovo capitolo di questa saga tragicomica.

Venerdì sera mi telefona mia madre mentre sto facendomi la doccia per dirmi che se ne sta andando di casa e che non ci vedremo mai più. Tempo di vestirmi, di fare mente locale e di capire se devo di nuovo mollare tutto e prendere il primo aereo come a dicembre e chiamo mio padre per cercare di capire cosa è successo. E' passata una mezz'ora, gli racconto della telefonata precedente e lui cade dalle nuvole.

Non si era accorto che se n'era andata.

Mi spiega tutto, mi chiede tra le lacrime (non è la prima volta che lo sento piangere e come tutte le volte sentirlo così mi distrugge) cosa deve fare e di provare a fare qualcosa.
Telefonate un pò a una e un pò all'altro, cercare di capire, di ricostruire. Telefoni spenti, telefoni che non prendono, maledetti segnali di non reperibilità.
Dopo un paio d'ore di questo vai e vieni finalmente mia madre mi dice che è davanti a casa e che se va a dormire.
Tiro il classico sospiro di sollievo, mi chiedo per l'ennesima volta cosa ho fatto di male nella vita e mentre sono le undici e mi accorgo che non ho neppure cenato faccio il resoconto di questa allegra settimana.
Tempo dieci minuti e mi richiama mio padre per sapere se avevo qualche novità.

Non si era neppure accorto che era ritornata...

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