El matador


Ho guardato l'ultimo post.

Gennaio 2009. E parlavo di Spagna.

Un anno e mezzo dopo provo a riprendere per mano questo blog sfruttando il tempo a disposizione e non posso che ripartire da qui. Dalla Spagna che tanto mi ha fatto divertire e che tanto mi ha fatto piangere.

Ieri tifavo Olanda. Genuinamente e con tutto il cuore. Sapevo già da due anni, da quell'europeo visto a casa loro, che la Spagna era la più forte, la più completa, con i giocatori migliori nei posti importanti e, anche se speravo in qualche sorpresa, ero sicuro di vedere la coppa volare verso Madrid. Ho provato lo stesso fastidio provato quando vinse la Francia, ma a livelli esponenziali. Perchè non era solo sportivo (come i francesi patiscono la nostra superiorità calcistica a livello di nazionale), ma di cuore, di anima.

Spiegare perchè è difficile. Bisognerebbe raccontare quei tremendi ultimi mesi di blak out totale e di quelle due assurde due settimane di ferie che mi hanno spento per quasi un anno e dal quale con fatica mi sono rialzato (mi sono rialzato?).

Tante cose sono successe nel frattempo. Soprattutto ci sono stati undici mesi d'Egitto, con tutto quello di bello e di brutto che ha comportato, e l'approdo in Cile poco più di venti giorni fa. Ma di tutto questo spero di parlarne prossimamente.

Ora è il momento dei campeones , della loro vittoria vista da solo nella mia stanza d'albergo ad Antofagasta.

E per una volta sono contento di essere così lontano.

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