La scaramanzia è una cosa seria.


Ovvero un derby giocato (e vinto!) con tanta ansia!

Primo tempo visto su pc. Giocato male, tanto agonismo, un occhio sempre sugli altri campi perchè ci si gioca la pelle e un passo falso sarebbe fatale. Rabbia per il gol annullato, ma è comunque 1 a 1. Non va male, ma sai che al primo errore la paghi e ricordi con commozione quei bei tempi in vincevi con due o tre gol di scarto.

Durante l'intervallo May mi chiama per mettere a dormire Ema. Lo prendo in braccio e nel silenzio e nel buio della camera lo inizio a cullare. So che mi perderò il secondo tempo, ma va bene così, una buona scusa per non soffrire davanti allo schermo.
I minuti passano lenti ed Ema ancora non dorme. Il pc è in corridoio per terra e da dove sono non vedo niente. Fa caldo e la finestra è aperta. Da fuori arrivano i rumori della pioggia sottile e di qualche scooter.
Poi arriva un rumore diverso, quasi un urlo, non è chiaro. Ma capisco che è successo qualcosa. Allungo il collo e cerco di sbirciare qualcosa. Il segnale su pc è in ritardo di qualche secondo e vedo gli ultimi attimi del gol di Lerager. Ema nelle mie braccia si sta quasi per addormentare e non posso nemmeno esultare, ma va bene così.
May capisce il momento, prende il pc e lo mette sul comò in modo che possa seguire la partita. I minuti passano lenti, la sensazione è che la beffa stia per arrivare, anche perché a Lecce il risultato è oramai deciso.

E non mi accorgo che Ema si è addormentato. May mi dice di metterlo nel lettino, ma no, finchè non è finita non lo mollo!
Arriva il recupero, il tackle di Goldaniga e la parata di Perin. Ed è finita!
Do un bacio in fronte al piccolo e lo poso lentamente tra le coperte. E mi rendo conto che per lui in venti mesi di vita è il primo derby vinto. Leo, tra le braccia della mamma, è più fortunato. Lui ha dovuto aspettare solo dieci giorni.

Lascio tutti a dormire a vado in cucina ad aprirmi una birra gelata. Domani si va al mare.


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