Zagor Darkwood Novels 1 e 2 - di Moreno Burattini, Giovanni Freghieri e Anna Lazzarini


Inizialmente pensavo di parlarne solamente alla sua conclusione, ma ripensandoci forse è meglio seguirla passo passo.

Di cosa si tratta? Lo scorso anno venne pubblicata una miniserie di sei albi che raccontavano in maniera estesa le origini di Zagor. Un esperimento riuscito, a quanto pare, perchè dopo solo un anno si decide di replicare proponendo qualcosa di simile, una nuova miniserie di sei albi, ma allo stesso tempo diverso.
Iniziamo da quello che c'è di diverso. Il formato per iniziare. Se "Le origini" erano state stampate a colori in quello che è stato definito "formato Audace" (ma che ora è rimasto solamente per Morgan Lost e gli speciali di Brendon), qui si torna al classico albo Bonelli in bianco e nero, praticamente identico a quello, evidentemente molto fortunato, di Tex Willer. Non abbiamo poi una unica storia, ma sei storie singole legate da un prologo ed un epilogo in cui un giornalista intervista un misterioso personaggio per conoscere aspetti poco conosciuti della vita dello Spirito con la scure.
Di uguale rimane lo sceneggiatore, l'oramai collaudatissimo Moreno Burattini, e la possibilità di poter utilizzare uno stile grafico meno convenzionale, utilizzando matite inedite o quasi per il personaggio e di raccontare storie che per un motivo o per l'altro non potrebbero essere pubblicate nella serie regolare.

La cosa funziona fino ad un certo punto. Il primo episodio, disegnato da Giovanni Freghieri, mostra infatti uno Zagor più romantico e umano, la storia dato il limitato numero di pagine a disposizione non è particolarmente articolata, ma l'approccio è interessante. Ho trovato però stonata una scena di sesso inutilmente troppo esplicita.
Già nel secondo, dove invece troviamo Anna Lazzarini, però l'espediente delle storie introspettive inizia a mostrare la corda. Qui infatti la trama, che ricorda a tratti una celebre storia muta di Ken Parker, appare troppo debole per meritare di essere raccontata in una storia tutta sua. Si spera che nel proseguo si trovino degli spunti più interessanti.

Quello che funziona sicuramente bene è la parte ludica del progetto. Fin da subito c'è infatti la sfida a capire chi possa essere il misterioso personaggio che il giornalista è andato ad intervistare anni dopo la scomparsa di Zagor. Ci sono indizi veri e falsi da interpretare sia all'interno della storia che nella parte redazionale. Le ipotesi che si stanno facendo sono molte, qualcuno dice che potrebbe trattarsi di Cico o addirittura lo stesso Zagor in incognito. Io propendo per la figlia di Brezza di Luna, vista in una bella storia pubblicata in un Maxi Zagor di qualche anno fa e che dovrebbe appunto rivedersi nell'ultimo albo di questa miniserie.

Per ora il giudizio è sospeso, anche se nel complesso la sufficienza è più che raggiunta. Paga forse il tentativo di voler effettuare qualcosa di simile a quanto fatto con successo per Tex, una serie parallela, ma senza che la biografia del personaggio ne offra gli stessi spunti.

Zagor, Darkwood novels - 1-2 - Sergio Bonelli Editore

Copertine: Michele Rubini
Soggetto e sceneggiature: Moreno Burattini
Disegni: Giovanni Freghieri, Anna Lazzarini
Brossurato, 64 pagine, bianco e nero
3,5 euro (ognuno)

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