Birds of pray e la fantasmagorica rinascita di Harley Queen



In un momento in cui ancora non si sa quando sarà possibile andare di nuovo al cinema, due parole sull'ultimo film visto in sala. Nello specifico un bellissimo multisala vicino Belfast con biglietteria automatica e sedili reclinabili con poggiapiedi.

Anche resistendo al fascino dello sport più popolare degli ultimi anni, parlare male sempre a comunque dei film basati sui fumetti DC Comics, non avevo molte aspettative oltre a quelle di passare una domenica sera tranquilla mentre l'inverno nord irlandese dava il meglio di sé.
Il precedente "Suicide Squade", di cui questo è qualcosa di molto simile ad un sequel, non mi era sembrato malaccio, ma questo sembrava troppo schiacciato su quello che aveva effettivamente funzionato di quel film: l'Harley Queen interpretata da Margot Robbie.   
La meravigliosa Margot fa parte di quel ristrettissimo club di attrici incredibilmente belle ma altrettanto brave. Una sorta di Leonardo Di Caprio al femminile.

In questo caso mantiene le premesse e si fa carico di tutto il film. La aiuta il fatto che le altre componenti del gruppo al femminile rimangono abbastanza nell'ombra. Ed è un peccato perché tutte hanno una storia editoriale lunga ed elaborata che avrebbe potuto fornire una marea di spunti.

Alla fine il risultato è comunque più che sufficiente. Storia sufficientemente elaborata e con alcuni momenti esilaranti. Mi aspettavo qualcosa di più dallo scontro finale, ma sono comunque uscito dalla sala divertito senza sentirmi stupido come è successo invece con altri cinecomic.

E non è poco anche se è un film che si dimentica velocemente.


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