Un'estate a colori di Dylan Dog, Dragonero, Julia, Tex, Zagor e... Leonardo.

 

L'estate a fumetti da qualche anno è per la Sergio Bonelli Editore è a colori. E' infatti nei mesi di luglio e agosto che vengono concentrate le uscite degli Speciali in quadricromia di diverse collane. 

Di una di esse mi sono già espresso in un altro post. Sto parlando dell'albo Speciale della collana Le Storie con protagonista Leonardo. Gli autori sono Giuseppe De Nardo e Antonio Lucchi. Non aggiungo altro se non per dire che è il migliore del lotto, anche se il tratto pittorico utilizzato potrebbe non piacere a tutti.

L'albo di Dragonero vede il nostro protagonista alle prese con un'avventura fluviale in una rivisitazione del romanzo di Conrad. I testi di Luca Enoch, ultimamente molto più presente del socio Stefano Vietti, i disegni del quasi esordiente sulla collana Alessandro Pastrovicchio. Enoch dimostra come sempre molta fantasia nell'arricchire il già complesso mondo creato da lui e Vietti. In questo caso vediamo delle piante carnivore che per attirare le loro prede riescono a creare delle esche dall'aspetto umano. Patrovicchio, che è di formazione disneyana ma da alcuni anni riesce a districarsi bene con il tratto realistico, realizza forse il suo albo bonelliano più riuscito, grazie anche allo stile della testata che diminuisce il numero di vignette per pagine per dare più respiro agli ambienti e rompe la gabbia per permettere ai personaggi di muoversi con più libertà e dinamismo. Alcuni scorci sono veramente affascinanti e la colorazione riesce a valorizzarli.

Lo Speciale di Julia, come sempre, racconta le storie della criminologa nei suoi anni giovanili quando, conclusa l'università, si trova a collaborare con una stravagante avvocatessa specializzata nella difesa dei diritti civili. Gli autori sono Giancarlo Berardi e Lorenzo Calza per i testi, l'oramai collaudato Luigi Copello alle matite. Lo stile di scrittura e disegno è lo stesso della serie regolare, così come la qualità sempre più che egregia. Quello che è diverso è lo staff dei comprimari e alcune delle dinamiche che li fanno interagire. In questa storia da segnalare c'è l'indagine all'interno di un gruppo di immigrati grechi che consente alla protagonista di conoscere il meccanico Yorgis, amico e personaggio ricorrente di tutta la saga. Divertente la parentesi nella quale viene fatto capire che uno degli antenati di Julia sia addirittura Ken Parker, il biondo trapper che è il personaggio più famoso creato da Berardi.

Per Zagor c'è il ritorno di un vecchio comprimario, lo strampalato Icaro La Plume con la sua passione per le macchine volanti, e la ripresa di una vecchia storia uscita trent'anni fa. Costretto ad inseguire l'amico su un monte nascosto tra le nuvole e inaccessibile, ritrova una strana civiltà e alcune creature create in laboratorio che per molti versi ricordano le protagoniste de "Il pianeta delle scimmie". La storia di Mirko Perniola e Moreno Burattini non è molto avvincente e sembra quasi un prologo per una storia futura in cui le creature, verosimilmente, riusciranno a sfuggire dalla loro prigione naturale. I disegni di Fabrizio Russo sono invece molto convincenti. Dopo alcune prove in cui aveva cercato di cogliere il giusto spirito della serie, riesce finalmente a trovare la quadratura e il suo Zagor ha il giusto equilibrio tra dinamismo e tradizione.

Per Tex e Carson una storia tra le sponde del Rio Bravo dove i nostri si trovano ad aiutare una carovana che, scesa in Messico per vendere cavalli ad un ricco fazendiero, nel momento in cui la moglie di quest'ultimo decide di scappare con una sua vecchia fiamma. Storia non troppo articolata ma raccontatata con piglio da Jacopo Rauch, colonna zagoriana che si sta ritagliando uno spazio importante anche tra le pagine del ranger. I disegni di Sandro Scascitelli hanno uno stile molto particolare, ricco di tratteggi, ma non perdono in dinamismo. Divertente poi che abbia dato ad alcuni dei protagonisti il volto di alcuni celebri attori americani del passato.

Per chiudere Dylan Dog che, come l'estate scorsa, lascia spazio al suo assistente. Troviamo infatti tre storie di Groucho già pubblicate qualche anno fa nel cofanetto Grouchonomicon. Tre storie molto diverse, ma ugualmente belle. Più malinconica quella dei fratelli Giulio e Marco Rincione, surreale quella di Giacomo Bevilacqua, senza freni quella firmata da Luca Enoch.


Commenti