It - Stephen King


Dieci libri (2 di 10)

Non ricordo l'anno. Potrebbe essere stato durante i primi anni di liceo o più probabilmente negli ultimi di scuole medie. Probabilmente ci arrivai seguendo le influenze e i consigli delle rubriche di Dylan Dog, che in quegli anni era decisamente qualcosa di più di una lettura occasionale.

Non ricordo l'anno preciso, dicevo, ma ricordo di averlo letto d'estate e soprattutto di averlo letto nel momento giusto della mia vita.
Mai ho avuto ho avuto l'impressione, leggendo un libro o guardando un film, come in questo caso che si stesse parlando a me o di me. Ancora adesso dopo tantissimi anni riesco a sentire il calore e la complicità che scaturirono quella lettura. Diversi dettagli si sono persi nel tempo, ma alcuni passaggi sono ancora passaggi sono ancora marcati a fuoco nella mente quasi come se fossi stato presente.
Il coinvolgimento, il calore, la fascinazione. La sensazione che in quelle pagine si stesse raccontando di un cambiamento e che quel cambiamento riguardava anche me.
Ricordo anche i dubbi. Le prime cento pagine che mi parvero pesanti, ma anche come una volta superato quello scoglio non riuscissi più a staccarmi da quelle pagine. E quel finale che non capivo. O meglio, capivo cosa succedeva, ma non ne capivo il significato.  

Parlo di dieci libri, ma se tra questi dovessi sceglierne uno probabilmente sceglierei questo.
Una cosa bella e cara. Tanto da avere paura di rovinarla con una rilettura. Una mia amica mi ha sconsigliato di farlo e dopo qualche ripensamento mi sono trovato d'accordo con lei.
La fortuna di certi libri è quella di incontrarli quando è il momento. Questo è uno di quelli. Parla della crescita, di certi riti che portano a passare dall'infanzia all'adolescenza. E del disincanto dell'era adulta.
Un libro universale che solo le semplificazioni editoriali catalogano tra gli horror.

Puntate precedenti:
1 di 10: Il Conte di Montecristo, di Alexandre Dumas

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