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Il Padrone del Vapore

Diario di viaggio

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I libri di agosto 2020

Un classico classico, un classico moderno, una delusione e del buon intrattenimento. - Moby Dick , di Herman Melville ***1/2 Lettura indubbiamente interessante di cui riconosco il valore letterario e simbolico, ma per nulla fluida. Il linguaggio troppo ricercato e le lunghe digressioni a volte diventano indigeste. Mi aspettavo qualcosa di più scorrevole e puramente avventuroso, ma così non è. - Harry Potter e l'Ordine della Fenice , di J.K. Rowling ***** Libro del mese (e forse non solo). Ogni volume è migliore del precedente. Questo è forse leggermente confuso nello scontro finale, ma rimane una lettura entusiasmante. Invidio quelli che hanno potuto leggere la saga da adolescenti. - London underground , di Don Winslow *** Delusione del mese mi aspettavo di più da questo romanzo. Disomogeneo, dispersivo, poco efficace nella gestione dei colpi di scena. È un autore che mi incuriosisce e a cui darò altre possibilità, ma questo esordio è stato una delusione. - Trappola mortale , d

Il giorno dopo

E' un giorno di festa in cantiere. E' il giorno del "First Firing", del Primo Fuoco, il momento in cui la Turbina a Gas viene accesa per la prima volta. Festa secondo me immotivata perchè il vero momento importante è quello del Primo Parallelo, ma capisco la tensione che deve aver passato Giuseppe. Per me non cambia niente, giornata come al solito. L'Algeria non è più all'ordine del giorno. Da quello che ho capito non si tratta di una cosa imminente e bisogna aspettare che lo Zio si decida. E' curioso che la notizia abbia allarmato gli altri più di quanto lo abbia fatto a me. Dal preoccupato fino allo schokkato della Fede che con la sua solita pacatezza mi ha detto cosa ne pensava ^___^ Da parte mia invece tanta curiosità e, perchè no, anche un pò di entusiasmo. Sarò strano? Il mal d'Africa è ancora lontano mi sa. Più vicina potrebbe essere invece, notizia di stasera, una gita di tre giorni in Belgio. Più interessante perchè questa potrebbe essere una

Dampyr 245, Sangue sulla Siria - di Claudio Falco e Andrea Del Canto

Il numero di Dampyr uscito questo mese non ha niente di veramente particolare. E' un albo dal sapore classico in cui il nostro affronta un nuovo Maestro della notte, curiosamente con il volto di Jason Momoa, destinato a una breve carriera così come avveniva nei primi anni della collana. Leggendo l'albo è però scattato qualcosa. Precisamente guardando una delle prime scene, ambientata all'interno della moschea degli Omayyadi, a Damasco. In Siria sono stato nella primavera del 2012. La guerra era già iniziata, ma sembrava limitata al nord del paese, soprattutto attorno ad Aleppo, mentre l'area attorno alla capitale sembrava al riparo. Pur con parecchi dubbi eravamo però andati e, circondati da importanti misure di sicurezza, cercavamo di portare avanti il nostro lavoro. Rimasi tre mesi in cui la situazione velocemente peggiorò e, caso volle che, durante un mio rientro in Italia per ferie, la società decise di evacuare il cantiere e in Siria non rientrai più. Nella mosc

Un flebile raggio di sole

Giorni difficili. Notti insonni. Nervosimo e depressione. La paura nascosta dietro ogni angolo. Poi una chiamata inaspettata, alcune piacevoli converazioni su messenger, una piccola ma piacevole buona notizia lavorativa. E piano piano tra le nuvole si fa strada un flebilissimo raggio di sole, un velato ottimismo, una piccola speranza che la tendenza si stia invertendo. Ma se c'è una cosa che ho imparato qui in Belgio è che al mattino può anche essere sereno, ma ci vuole poco perchè ricominci a piovere a dirotto.

Difficile far capire agli spagnoli che...

- il cibo italiano non è solo pizza e pasta. - che per Alonso andare in Ferrari non vorrebbe dire solamente cambiare auto. - che Raffaella Carrà non la rivolevamo indietro, e che comunque il cambio con Natalia Estrada ci andava più che bene. - che di calcio ne sappiamo qualcosa anche noi. - che il re a noi non manca per niente. - che se noi gli facciamo sentire Laura Pausini e Tiziano Ferro e loro ci mandano Jarabe de Palo non è che si possa tanto parlare di "scambi culturali". - che tutto il resto del mondo sta dalla parte del toro. - che Cristoforo Colombo era italiano.

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